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La missione genovese a Santo Domingo
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La missione genovese a Santo Domingo
(Repubblica Dominicana)

Il lavoro di evangelizzazione nelle parrocchie

Nelle comunità parrocchiali che la missione di Genova cura, l'opera dell'annuncio del Vangelo non è sostanzialmente differente da come essa si svolge nelle altre parrocchie dominicane di periferia. Le parrocchie fanno proprie le priorità pastorali che si è data l'arcidiocesi di Santo Domingo. Segnaleremo quindi soltanto le particolarità e le esperienze degne di nota.

Si fanno ritiri di evangelizzazione e convivenze. Nella parrocchia di Santa Margherita è forte la tradizione di appoggiarsi a un gruppo del SINE (Sistema Integrale di Nuova Evangelizzazione) di Costanza, una cittadina dell'interno.

La Gran Missione Arcidiocesana ha visto una adesione entusiasta. Tra le tre parrocchie sono circa 150 i giovani e adulti che si sono formati come missionari e che, qualcuno anche varie volte, sono partiti in missione per altre parrocchie della diocesi.

Gli aiuti alle famiglie bisognose si realizzano attraverso l'opera dei pacchi viveri (in collaborazione con la missione). Nelle parrocchie si stimolano i parrocchiani a partecipare attivamente, collaborando con cibi non deperibili, sapone, spazzolini, ecc., raccolti mensilmente.

La parrocchia di Santiago el Menor ha un gruppo di pastorale carceraria, che visita quindicinalmente il vicino carcere de La Victoria, interessandosi delle necessità degli "ospiti" e guidandoli nella preghiera. Testimonianze significative riportano la gioia dei carcerati per l'incontro con questi cristiani. Molti di essi hanno iniziato in carcere a conoscere Gesù Cristo, leggono sistematicamente la Bibbia, e compiono un cammino di vera conversione al Signore.

I gruppi giovanili lavorano a livello di settore. Nella parrocchia di Santa Margarita c'è anche il momento di riunione generale. Si cerca di lavorare molto con i responsabili dei gruppi di settore.

Il grosso del "lavoro pastorale" passa attraverso le Comunità Ecclesiali di Base (CEB), diffuse in tutta l'America Latina. Ciascuna di esse raggruppa un 10-20 persone della stessa zona, sotto la guida di un animatore laico. Gli animatori vengono riuniti settimanalmente dal parroco, il quale dà la traccia per l'incontro. La metodologia valorizza anzitutto la lettura della realtà, attraverso la discussione su un "fatto di vita"; segue il confronto con la Parola di Dio, e infine si arriva a elaborare un impegno concreto che la comunità si prende.

I membri della CEB fanno un'opera sistematica di avvicinamento dei propri vicini di casa, invitandoli a inserirsi nella comunità. È lì che i "nuovi arrivati" gustano la comunità cristiana, iniziano a conoscere la parola di Dio, e sentono il desiderio di scegliere personalmente Cristo attraverso il sacramento del battesimo. Così si compie la prima preparazione. Seguirà un cammino di catechesi catecumenale. Discorso simile per quanti devono ricevere la confermazione e la prima comunione.

Ugualmente, le coppie che desiderano celebrare il matrimonio nel Signore si formano nelle CEB. Spessissimo tale passo avviene dopo anni e anni dall'inizio della convivenza, e quasi sempre alla terza o quarta esperienza di coppia (pochissime sono le coppie che iniziano la loro vita insieme con il matrimonio religioso).

Le CEB fanno da punto di riferimento per la trasmissione delle notizie della parrocchia alla gente: processioni, celebrazioni, appuntamenti vari, possono essere conosciuti, e quindi participati, grazie al tam-tam ad opera degli animatori e degli altri membri delle comunità.

Tra le parrocchie della missione è forte l'esigenza di lavorare insieme. Ogni tanto vengono programmati incontri tra i responsabili della pastorale, nei quali si programmano iniziative comuni.


Pagine a cura di don Paolo Benvenuto - Segnalami eventale materiale che possa essere aggiunto!


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Dicembre 1998