Home Page
Nuova Evangelizzazione
Esperienze
Diocesi
cattedral.jpg (19673 byte)

Il cardinale presenta il progetto col quale la Chiesa vuole incidere nelle coscienze
per l'appuntamento con il Giubileo

Napoli lancia
la missione dei cinquemila

Giordano: dobbiamo lasciare un segno profondo nel costume della città

Napoli. La nuova evangelizzazione di Napoli «non ha bisogno di grandi predicatori ma di missionari, cioè, tutti noi» dice il cardinale Michele Giordano, arcivescovo della città. E confrontandosi in questi giorni a Laceno con il vertice della sua diocesi, la più grande del Mezzogiorno, lancia con una lettera pastorale a presbiteri, religiosi e diaconi di Napoli, l'idea di una grande «missione popolare». Una testimonianza che vedrà protagonisti dal gennaio `99 ed entro il Giubileo non meno di cinquemila «annunciatori» volontari. Evangelizzazione porta a porta. Famiglia per famiglia. Comunità per comunità. Napoli, città sospesa tra degrado e sviluppo, scossa dalla violenza e dall'indifferenza, troverà cosi nella Chiesa, ancora una volta la voce per rinascere.

Gli ultimi mesi del 1997 e tutto il 1998 saranno tempi di preparazione per la task-force missionaria della Chiesa di Napoli. «Dovrà essere una missione i cui protagonisti – scrive Giordano – saranno tutti gli operatori pastorali e i veri credenti della nostra diocesi. Non si tratterà quindi di chiamare dall'esterno grandi predicatori, saremo tutti noi i missionari della nostra diocesi che porteranno porta a porta, famiglia per famiglia l'invito di Cristo: Convertitevi e credete al Vangelo. Il `98 dovrà essere un anno in cui i missionari si prepareranno alla scuola di Cristo e del suo Vangelo, a questa impresa che con l'aiuto decisivo dello Spirito Santo, con l'intercessione della Vergine santissima e dei nostri patroni, dovrà lasciare un segno profondo nelle coscienze, nella mentalità e nel costume delle nostre popolazioni. È questa la rivoluzione culturale che dobbiamo promuovere innanzitutto nello stesso popolo cristiano».

Ciascuno dei cinquemila missionari itineranti nel corso del `99 dovrà visitare a Napoli almeno due volte un centinaio di famiglie. La missione popolare coagulerà anche le iniziative già indette dal Sinodo dei giovani. Dopo lo storico trentesimo Sinodo della Chiesa napoletana e dopo la lunga visita pastorale del cardinale Giordano, la missione popolare costituirà la più significativa iniziativa pastorale della diocesi. «Giovanni Paolo II ci ha ricordato che il termine Giubileo parla di gioia – scrive il cardinale – non solo di gioia interiore ma di giubilo che si manifesta all'esterno, poiché la venuta di Dio è un evento anche esteriore visibile, udibile e tangibile. Siamo tutti invitati quindi a diffondere il gioioso annunzio della salvezza. Questa è essenzialmente la missione che dobbiamo svolgere e che chiaramente non si esaurisce in un anno e non si consuma con il Giubileo ma dà senso a tutta la nostra vita spirituale e apostolica».

Terminata la visita pastorale in febbraio, nella lettera «Con fiducia oltre il Duemila» Giordano aveva indicato gli obiettivi: pastorale familiare e giovanile, nascita nelle parrocchie e nei quartieri di gruppi di famiglie evangelizzatrici, più attenta preparazione di giovani per il matrimonio, organizzazione più efficace a livello decanale. E ancora: parroci, istituti religiosi, gruppi laicali chiamati a raccolta per dar vita a luoghi di aggregazione per i giovani, centri di formazione culturali. Ora la grande missione popolare «per formare una specie di fiume unico – spiega il cardinale – che renda testimonianza anche al mondo non cattolico, non credente o indifferente della consapevolezza della nostra comunità ecclesiale, dell'importanza rinnovatrice e salvifica dell'evento giubilare. Un grande fiume che raccoglierà le testimonianze più concrete della fede e della carità affinché il mondo creda».

Giordano parla di un rinnovamento già in atto; è una evangelizzazione che parte dalla gente comune, dall'esperienza concreta di laici e di gruppi, dal coraggio dei parroci e dei religiosi. Forte a Napoli e nel Mezzogiorno è l'esigenza di un nuovo codice etico per lo sviluppo del Sud che chiede, fortemente, di non restare com'è. La Chiesa investe così sulla società civile. Parole come fiducia, legalità, cittadinanza, cooperazione e responsabilità attivano una strategia formativa. È il senso della grande missione popolare. La lunga visita pastorale aveva consentito al cardinale di toccare con mano la misura delle gravi carenze sociali, economiche, ambientali, culturali del territorio. Ma gli aveva fatto anche registrare «il senso di umanità – aveva scritto a febbraio – che sopravvive al di sotto dei drammi vissuti da innumerevoli persone». E mentre il crimine scuote ancora una volta le coscienze dei napoletani, riecheggiano, in città, le parole pronunciate settimane fa dall'arcivescovo di Napoli: «Senza coscienza non basta un poliziotto per ogni persona per contrastare la criminalità. È una questione morale».

Massimo Milone

(da Avvenire, 2.9.1997, p. 18)


Pagine a cura di don Paolo Benvenuto - Segnalami eventale materiale che possa essere aggiunto!


Questa pagina è sul Web da

Gennaio 1998