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Esperienze
Centro Banchi, Genova
Cammini di Ricerca
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Cammini di ricerca spirituale
per evangelizzarsi ed evangelizzare

Genova, 14/5/1990

"Mi viene da chiedermi: ho vissuto io oppure ho vegetato? ", dice Gigi. "Prendo qualcosa da tutti. È come essere ad un banchetto", aggiunge Nadia. "Si è formata qualche smagliatura nella mia corazza - commenta Lorenzo -. Questi momenti di condivisione sono importanti; Imparo da tutti. non c'è un personaggio catalizzatore. Mi sforzo di smussare qualche mio "spigolo", di essere diverso nella mia vita di relazione, di superare i momenti difficili, di essere meno impulsivo". "Ci incontriamo ad un livello profondo", riflette a voce alta Maria. "Qui ho parlato col cuore, senza maschere. È stata un'esperienza positiva, sono più serena, desidero continuare": è Silvana a parlare.

Sono alcune testimonianze di partecipanti ai "Cammini di Ricerca", piccolo strumento di evangelizzazione per far emergere le domande ultime dal profondo", affermando gli animatori. Nel centro storico di Genova, nella ricca presenza di realtà ecclesiali di volontariato, vi è anche il "Centro Banchi" - struttura comprendente la chiesa di S. Pietro in Banchi e vari locali annessi, inserita nel cuore della città - funzionante grazie a molti volontari, di diversa età ed estrazione sociale, di attività e professioni diverse, "mossi dal desiderio comune di una ricerca sempre più approfondita e disponibili a camminare insieme in tal senso con tutti coloro che lo desiderano". Porta aperta a tutti., "ha un fine vivo ed attuale: realizzare qui nel centro della città che soffre di tante povertà antiche e nuove, un punto e un'occasione di incontro e di accoglienza", con strumenti ed iniziative mirati alle esigenze via via emergenti. "Vuol essere un piccolo segno - aggiungono al Centro - un tentativo di risposta a quello che in questi anni di "porta aperta" abbiamo scoperto essere l'urgenza delle urgenze, la prima carità della Chiesa verso la gente: aiutare l'uomo di oggi a scoprire il senso della propria vita". Perché comunicare speranza è "rispondere ad una fame non di stomaco ma ugualmente necessaria". Infatti "spesso abbiamo toccato con mano che dietro problematiche che sembrano le più urgenti - come suicidi, alcolismo, droga, disadattamento, aggressività, solitudine - c'è la stessa radice: il non senso, il vuoto".

Una iniziativa del "Centro Banchi" che sembra rispondere a questo bisogno è quella dei "Cammini di Ricerca". L'idea è nata dalla considerazione che "parecchie persone che frequentavano l'accoglienza del "Centro Banchi" ci ponevano le stesse domande, le stesse problematiche, condividendo con i volontari del Centro le loro difficoltà, i loro dubbi e sofferenze: la "fatica di vivere" ". È allora che "abbiamo loro proposto una serie di incontri su tematiche che erano di interesse comune e nelle quali si potevano ritrovare anche i non credenti frequentatori del Centro": ad esempio i limiti che condizionano e impediscono di essere persone in senso pieno, come liberarsi dai limiti che dipendono da se stessi da pregiudizi, preconcetti,. paure, maschere, imparando a diventare vulnerabili e nel avere fiducia; e ancora, come liberarsi da falsi valori e da finti bisogni,. volto delle nuove forme di schiavitù imposti dalla società; come vivere in pienezza il presente e l'importanza di fermarsi; è come accettare se stessi, perdonarsi e perdonare. Poi, sempre pungente, il problema della sofferenza, quello della morte; e perché ti attanaglia una nostalgia di infinito e di eternità?

"Ci si è cominciati ad incontrare settimanalmente con gruppi di circa 20 persone: il tema dell'incontro successivo nasceva da quello precedente, in base alle esperienze di vita condivise. I partecipanti, via via più interessati e coinvolti in prima persona. avrebbero voluto continuare gli incontri, durati per più di un'anno". Da allora, 1987, di "Cammini di Ricerca" ne sono stati fatti molti: una decina al "Centro Banchi", gli altri nelle parrocchie, in condomini, presso realtà sociali operanti nei quartieri. Sacerdoti e responsabili laici genovesi hanno visto nel cammino uno strumento per avvicinare persone lontane dall'ambiente ecclesiale e i genitori dei bambini della prima Comunione, o dei ragazzi frequentanti gruppi parrocchiali, o dei piccoli battezzandi. Chi coordina i gruppi è profondamente credente e "sa che parlare alla persona" ad un certo modo" è già parlare di Dio, anche se i partecipanti a volte possono non esserne consapevoli pienamente; infatti "via della Chiesa è l'uomo ". Destinatari dei cammini sono giovani e adulti, credenti - di religioni diverse - non credenti, in, sincera ricerca del senso ultimo della vita. Finalità è evangelizzare ed evangelizzarsi. "I non credenti quasi sempre - in piena libertà - arrivano alla fede e i praticanti e coloro che si considerano vicini spesso riscoprono le radici profonde del loro crescere e scoprono con stupore il dono che gli altri - anche i non credenti - sono per crescere nella fede, nella speranza e nella carità". Momento importante dell'itinerario è l'incontro con comunità cristiane vive, luoghi di speranza dove volontari servono le povertà nascoste o palesi di un Centro storico insieme vivo e problematico.

Il "Centro Banchi" (piazza De Marini, 20r 16123 Genova) "risponderà volentieri a chiunque desideri conoscere più a fondo l'esperienza. e sarà grato a chiunque comunichi iniziative, analoghe" per uno scambio fecondo.

GRAZIELLA MERLATTI

(Osservatore Romano 15.V.1990 )


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Marzo 1997