Temi per il dialogo con atei teorici Riflessioni sul sacro e sulla trascendenza nel pensiero contemporaneo

Molte persone in Italia, battezzate o no, sono approdate a posizioni intellettuali di ateismo teorico.

Da parte di noi cristiani non serve a nulla trincerarsi in un dogmatismo protettivo o in una supponenza tipica di un certo spirito missionario ottocentesco.

Occore che incontrando queste persone mettiamo sinceramente da parte, senza alcuna riserva mentale, l'intento proselitista. Dialogo è parlare senza forse alcuna altra pretesa se non quella di raccontare il proprio punto di vista. Se c'è questa genuina mancanza di velleità affiora talvolta una forza di persuasione di cui neanche ci accorgiamo, forse perchè non proviene da noi ma da qualcun Altro.

Un filone che potrebbe risultare molto fecondo nel dialogo tra cattolici e atei teorici è rappresentato da tutte le riflessioni sul sacro e sulla trascendenza che il pensiero contemporaneo offre. Esso potrebbe raggruppare testi e materiali relativi a tutti quei filosofi, scienziati ed intellettuali in genere, spesso non cristiani, che a diverso titolo hanno contribuito ad incrinare le fondamenta materialistiche e deterministe consolidatesi in due secoli di storia, o che rappresentano, con le loro teorie, una alternativa a molti luoghi comuni culturali tipici di questi anni.

Concretamente, possono essere presi in considerazione:

• la radicale critica di C. G. Jung alla lettura sessuale del fenomeno religioso sostenuta da Freud, laddove Jung spinge la sua analisi a concezioni apertamente trascendenti se non addirittura platonico-cristiane;
• Simone Weil, con il suo passaggio dal marxismo "umanistico" alla mistica cristiana secondo un percorso senz'altro suggestivo e provocatorio per tutti i non credenti;
• l'antropologia di Levi Strauss e Mircea Eliade;
• la mistica ebraica di Martin Buber;
• il dichiarato teismo di Albert Einstein;
• il nihilismo antitecnocratico di E. Severino e di M. Heidegger;
• la critica distruttiva dell'oggettività del processo conoscitivo scientifico ad opera di Popper e Feyerabend, in aperto contrasto con un positivismo tutt'ora assai diffuso;
• un'intelligente presentazione della teoria della relatività o dei principi della fisica quantistica (vedi il paradosso del gatto di Schrodinger: cosa c'è di più distruttivo per una visuale deterministica del mondo?) possono avvalorare la tesi agostiniana di un Dio fuori dal tempo;
• gli scritti, biblici e non, di un autore divulgativo di forte ecclettismo e ricchezza culturale come Gianfranco Ravasi.

In una prospettiva di conversione, questi autori, insieme a molti altri, proprio perchè dotati di autorevolezza intellettuale e, spesso, di una dichiarata indipendenza da ogni confessione religiosa, possono davvero spianare la strada ad un ripensamento di molti inconsapevoli abiti mentali sino a predisporre ad una salutare crisi di sistemi interiori "atei".

Inoltre questi autori possono aiutare i cristiani stessi a rivedere criticamente la loro fede, e certamente a riscoprire la fecondità perenne della parola di Gesù al di là degli schemi della nostra epoca. Lo stesso papa in Varcare la soglia della speranza ricorda quanto gli siano stati di stimolo pensatori non cristiani come Husserl.

(da un suggerimento di Roberto Meloni)

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Giugno 1998