Istruzioni per l'uso:
Parrocchia S. Francesco d'Assisi | Pegli |
"Mezz'oretta con ..."
Domenica 21 Dicembre 1997
Alle giovani e ai giovani della Comunità Parrocchiale
Carissimo/a,
ormai il Natale è a due passi. La liturgia dellAvvento e i festoni nelle strade ci fanno respirare latmosfera tutta particolare di questo periodo, e cresce nel cuore il desiderio di questa festa.
Ti offro queste povere parole. Sono riflessioni su unespressione che ricorre diverse volte nei cosiddetti "Vangeli dellInfanzia", cioè nei brani evangelici che parlano della nascita di Gesù.
"Non temere..."
Leggiamo insieme lannuncio dellAngelo a Giuseppe:
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio-con-noi.Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. (Mt 1,18-25)
In Maria si compie unopera di "generazione", di "nascita", di qualche cosa di grande, di nuovo, di infinito. E questo è opera dello Spirito Santo. È dono dallAlto.
Cosa genera lo Spirito in Maria? genera Gesù (vuol dire il Salvatore). Lo Spirito genera lEmmanuele il Dio-con-noi: solo come dono dallalto Dio diventa Dio-con-noi.
La salvezza è dono di Dio. Dono dallalto: opera dello Spirito Santo. Necessita di una generazione dallalto. non è opera umana. Il nuovo, la vita, lamore, il perdono dei peccati, il Dio-con-noi, è opera gratuita di Dio.
Questo è lAvvento: attesa di questa "generazione" dallalto. Tempo di arrenderci a Dio e al suo desiderio di salvezza per noi. Tempo di lasciare spazio al Signore in questa nostra ricerca di vita nuova. Ci arrendiamo a Lui, unico Salvatore. È questa la fede del Natale. Lintervento dallalto è indispensabile. Non cè altra via.
A volte viene da domandarci: ma il nostro Natale, quello che faremo questanno, è "opera nostra", o sarà "dono dallalto"? tante corse, regali, andare a sciare, oppure stare in casa a studiare... Vuoi provare a chiedere il dono di un Natale dono dallalto per te, dono personale di Dio Padre a te, suo figlio amato? fallo, se puoi, fermandoti alcuni minuti in questa domanda.
* * *
Di fronte alla manifestazione e al dono di Dio il timore è la prima reazione. Per tutti. È per questo che Zaccaria, Maria, Giuseppe... e anche noi che viviamo a duemila anni di distanza ci sentiamo dire: "Non temere!".
In Giuseppe, e forse anche in noi, cè timore perché Dio sta intervenendo, appare, si fa vedere... (pensiamo allAntico Testamento, e al carattere terribile di certe sue manifestazioni).
Cè timore umano per il fatto che Maria aspetta un bambino di cui Giuseppe non è il padre. Timore e vergogna in famiglia e nel suo ambiente religioso...
Ma timore anche di fronte a questo intervento di Dio nella sua vita. Quando Dio entra nella vita di Giuseppe, sconvolge tutti i suoi piani. La sua vita non sarà più quella che lui forse aveva programmato.
Anche noi: quando prendiamo sul serio Dio, spesso Lo temiamo, perché Lui pure ci prende sul serio. Il suo passaggio in noi non è indolore. Ci interpella, ci chiede dei servizi, delle scelte da fare, anche dolorose. E se poi lasciamo a Lui le redini della nostra vita, ci conduce per vie strette.
Possiamo chiederci se anche noi non temiamo un po il Signore.
Interroghiamoci: in questo tempo di Avvento, labbiamo invocato? Gli abbiamo chiesto di venire e di prendere in mano la nostra vita? Quanto tempo abbiamo dato alla preghiera di invocazione della sua venuta? Siamo stati vigilanti?
Se ti senti povero di fronte a questa parola, ti prego, fermati! stai un po di tempo in silenzio, in atteggiamento di pentimento. Presenta al Signore la tua povertà, perché Lui la risani.
* * *
Vivere lAvvento, attendere il Natale, vuol dire pregare Gesù di venire in noi e nella nostra vita. Vuol dire gioire per la presenza del Dio-con-noi, Gesù. Anche per te ci sarà questa gioia, ed è laugurio più grande che ti faccio, se il Bambino che nasce scoprirà che cè posto per lui nel tuo "albergo".
Che questo Natale sia una riscoperta di quel Dio che sconvolge i nostri piani, ma lo fa perché gustiamo Lui, il calore della sua venuta.
Non posso che augurarti, di tutto cuore: Buon Natale!
d. Paolo